Commento al Vangelo
Giovanni 11,45-56; Marzo 27, 2021.
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo stando nel mondo e nella nostra situazione

L'errore commesso dal Sommo Sacerdote Caifa è identico a quello di tutti coloro che seguirono Gesù e la sua predicazione in quel periodo, compresi gli Apostoli prima del giorno di Pentecoste.

Il popolo pensava che Gesù fosse il Re venuto per restaurare la gloria e la libertà di Israele; i detentori del potere civile, i sacerdoti del Sinedrio, pensavano che fosse un rivoluzionario che avrebbe causato la reazione dei romani e la rovina di Israele, ma soprattutto che avrebbe fatto perdere loro il potere, credo.
Stranamente invece Pilato, che seguiva la predicazione e le azioni di Gesù anche attraverso la moglie Claudia, che probabilmente era una delle "pie donne", poi divenuta cristiana, aveva capito benissimo chi fosse:

Matteo 27,22-23.26; Pilato disse loro: "Che farò allora di Gesù che è chiamato il Cristo?" Tutti gli risposero: "Sia crocifisso!". E ha aggiunto: "Ma che male ha fatto?".

e poi:

24 E Pilato, vedendo che non poteva fare nulla, ma che si alzava un tumulto, prese dell'acqua e si lavò le mani in presenza della moltitudine, dicendo: Sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi.
25 E tutto il popolo, rispondendo, disse: Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli.

Questo brano del Vangelo mi porta a chiedermi se anch'io ho capito chi era Gesù, e a guardarmi dall'essere un clericale.
Ovverosia non approfitterò della mia appartenenza o della mia posizione nella Chiesa per privilegiare i miei affari, e capirò che tra etica personale ed etica politica - anche se hanno anche la stessa fonte - ci deve essere necessariamente una differenza.
Spero di capire bene anche questo leggendo ogni giorno un brano del Vangelo e cercando l'ispirazione per pensare a come devo agire per essere un seguace di Cristo in qualunque situazione io mi trovi.
E spero che molti politici, o anche sacerdoti e religiosi che dicono di essere cristiani lo abbiano capito. Preghiamo Dio per questo.

Fine del commento

NOTA STORICA

Cliccando questo link possiamo lèggere una nota storica su Pilato e la Palestina al tempo di Gesù, e anche perché e quando gli stessi ebrei chiamarono i romani di Pompeo Magno, per essere liberati dai loro re che li massacravano.
Sapremo anche che Giulio Cesare quando fu assediato dagli egiziani ad Alessandria fu salvato da un esercito di ebrei e che per questo aveva concesso loro speciali privilegi.
Liberiamoci di tutti i pregiudizi e cerchiamo di capire perché gli ebrei di allora - a parte il loro fanatismo, incomprensibile per i romani - tollerassero a malapena di dover pagare le tasse all'Impero che li proteggeva dalle invasioni e costruiva opere e infrastrutture pubbliche, rendendo libero il commercio di tutti nel mondo conosciuto.

"Che la Forza sia con te." (Starwars).
Così grande è il ricordo del tempo in cui Israele fu distrutto dall'imperatore Tito nel 70 d.C. che ancora oggi, in alcuni bellissimi film di fantascienza, registi e autori ebrei identificano l'Impero come il male assoluto e una repubblica libera come l'unico bene.
E nelle battaglie contro le truppe imperiali - la repubblica, che sono i buoni - alla fine vince sempre, ma ci rimangono sempre tantissimi imperiali da uccidere e l'Impero non cessa mai di esistere del tutto. Se no la storia dovrebbe finire per mancanza del nemico.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 11,45-56

45 In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
46 Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
47 Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
48 Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione». 49 Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla
50 e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».
51 Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione
52 e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
53 Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
54 Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
55 Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
56 Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?».

 

 

Traduzione liturgica della Bibbia