Commento al Vangelo di Gesù Cristo
secondo Giovanni 2,1-13
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

In questo brano del Vangelo di Giovanni leggiamo il racconto della prima uscita pubblica di Gesù dopo la manifestazione al Giordano e la successiva chiamata dei primi discepoli. Questo brano è stato ed è commentato esaurientemente in molti modi e sotto innumerevoli aspetti.
In questa casa di Cana troviamo Gesù impegnato a risolvere un problema di fondamentale importanza per l'ottima riuscita di un matrimonio: c`è bisogno del suo intervento perché gli invitati hanno bevuto più del previsto, il vino è venuto a mancare, e non si riesce a trovare una soluzione che risparmi una magra figura al padrone di casa e agli sposi.

Dal mio personale punto di vista rifletto che pur apparendo in pochissime occasioni nei racconti evangelici, la Vergine Maria è la persona più importante nella vita di Gesù, anche se ne riceve una risposta in apparenza brusca, che pare quasi un rifiuto.
Maria però conosce molto bene suo figlio e sa che non le negherà nulla: e così ottiene il primo segno pubblico della filiazione divina di Gesù.

Mi sovviene il Canto XXXIII, della Divina Commedia, l'ultimo della terza e ultima cantica; nel quale San Bernardo fa una stupenda orazione alla Vergine Maria,

Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,       3
  Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.          12
     
Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.            6
  Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.           15
     
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura         9
  La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.     18

Mi convinco, se possibile ancor di più, che per essere graditi a Dio è indispensabile essere devoti ammiratori di Maria Santissima, e volerle bene con tutto il cuore.
Io la prego assiduamente e le chiedo anche di assistermi nelle necessità e nei frangenti della vita quotidiana, e specialmente di non permettere che io mi allontani da Gesù, di concedermi che la sua amicizia mi rafforzi nella Fede, nella Carità e nella Speranza, e che quando e come Dio vorrà Ella mi venga a prendere per accompagnarmi nell'altra vita.


A questa riflessione aggiungo qualche nota sull'ambiente di allora, che mi appare agli occhi della mente quando pregando con i misteri luminosi del Rosario mi metto con l'immaginazione nelle vicinanze di Maria e Gesù al desco riccamente imbandito delle nozze di Cana.
Desidero mettere in risalto che Gesù, di fronte ai suoi amici e conoscenti e a tutto il popolo, appartiene a una famiglia di importanza non secondaria dato che sua madre Maria e anche Giuseppe, suo padre putativo, sono discendenti del Re Davide.
C'è anche da dire che oltre ad essere di discendenza regale e pur non essendo dotato di eccessiva ricchezza, tuttavia Giuseppe non era solo un semplice anche se ricercato e bravo artigiano del legno, ma era quasi sicuramente un imprenditore - infatti la qualifica originale greca tradotta in italiano come 'carpentiere' con tutta probailità indica  la professione di imprenditore edile.
Insomma San Giuseppe era una persona che sotto ogni possibile aspetto era più che degna per prendere in moglie una fanciulla nobile come Maria e di prendersi cura di Gesù.
Osservo che dopo la sua morte l'attività è stata continuata da Gesù finché non maturò il tempo in cui sarebbe dovuto manifestarsi come nostro Salvatore.
Dunque già prima del battesimo nel Giordano e della chiamata dei primi discepoli, Gesù non era una persona qualunque, un povero squattrinato, ma una persona di riguardo importante e molto nota.  Come si può dedurre dalla lettura di molti brani  del Vangelo la sua famiglia era ben integrata nella comunità e nell'ambiente, e proprio per questo il Salvatore non poteva mancare di essere invitato alle nozze di Cana insieme a Sua madre e ai primi discepoli.

Dato che non sono né un religioso né un eremita questo è il mio modo di ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio. Non ho velleità o ambizioni di fare chissà quali atti di eroismo o chissà quali cose straordinarie, ma cerco di santificarmi compiendo i miei doveri fedelmente nella vita di tutti i giorni, il che non è poco, almeno per me che mi riconosco debole e facile all'errore.
E accetto quello che Dio mi manda, Accetto eventualmente tutto: quindi anche eventuali ricchezze, o malattie, o povertà, o anche di avere o non avere responsabilità pesanti. E  spero soprattutto di non perdere mai la Fede che Egli mi ha donato.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 2,1-13.

1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 
2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 
3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 
4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 
5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». 
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 
7 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare» e le riempirono fino all'orlo. 
8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 
9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 
10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 
11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 
12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni. 
13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.