Vangelo di Gesù Cristo
Secondo Marco 12,38-44
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

«Guardatevi dagli scribi [...] Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave»

Qui appare evidente e irrvocabile il giudizio negativo per gli ipocriti, per coloro che fanno le cose per essere visti dagli altri, o anche verso gli atteggiamenti di superbia, presunzione, e di orgoglio fuori luogo.Il fariseo e il pubblicano
Con l'osservazione della vedova che dona al tempio tutto quel poco che ha, si mette in evidenza come agli occhi di Dio non sia importante la quantità in assoluto, ma che qualunque cosa si faccia è tanto più importante in relazione al sacrificio che costa a chi la fa.
Ci sarebbe molto altro da meditare da questo brano, e ognuno di noi può sforzarsi di pensarci.
Quello che a qui mi limito a considerare è che Dio tutto vede e tutto sa, quindi fingere certi atteggiamenti è da sciocchi oper meglio dire, da pazzi.
Il primo tema di cui parliamo Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri,
ingiusti, adulteri,
è dunque la sincerità, che si manifesta, attraverso l'unità di vita; che significa non cambiare la faccia o il proprio comportamento a seconda dei luoghi o delle situazioni.
il secondo argomento è la generosità.
Pochi di noi possono essere come la vedova che getta nel tesoro del tempio tutto quello che ha, perché in genere noi laici dobbiamo compier doveri irrinunciabili nei confronti del nostro prossimo più prossimo che è la nostra famiglia. per la quale dobbiamo impegnarci a garantire quello che più somiglia a un focolare pacifico e luminoso. L'augurio tradizionale per la famiglia tradizionale è quello latino: ASSIDVO LUCEAT IGNE FOCUS (che il focolare sia reso luminoso dal fuoco sempre acceso).

Se vogliamo seguire l'esempio di Nostro Signore quello che ci conviene tenere presente nella nostra vita di tutti i giorni lo definirei così:


  •       Albert Einstein
    renderci conto che con Dio non possiamo fingere di essere quel che non siamo o essere troppo orgogliosi di ciò che siamo. Siamo delle creature deboli Ricordiamo quel che disse l'incomparabile genio che ha sondato per primo i misteri della creazione dal punto di vista della scienza sperimentale. Egli da laico dice:
    «La mia religione consiste in umile ammirazione dell’illimitato esuperiore Spirito che rivela se stesso negli esili dettagli che siamo capaci di percepire con il nostro fragile e flebile pensiero. La profonda emotiva convinzione di una Ragione superiore (a superior reasoning Power), come si rivela in un universo incomprensibile, questo forma la mia idea di Dio»

  • Considerare che il bene che facciamo deve costarci qualche sacrificio, anche se in realtà potremmo benissimo evitarlo.
    per esempio anche rinunciare a un caffè la mattina, o a qualcosa che ci piace molto, per mettere da parte una moneta da donare in elemosina, o addirittura a qualcosa di più importante quando non sia necessario. Se lo facciamo con cosrtanza ci conduce alla santità di vita.
    Il risultato non è solamente il valore del fatto in sé, ma l'abitudine che ne deriva a non lasciarsi dominare dalle passioni.

  • E ultimo ma non ultimo, quando facciamo qualunque cosa nella nostra vita specie nelle relazioni con il prossimo dobbiamo considerare come se chi abbiamo davanti fossimo noi stessi. Anche qui Gesù ci mette però in guardia che in ogni caso non dobbiamo rinunciare alla prudenza, per non farci ingannare dai malintenzionati. Qui Gesù parla di persone spietate e senza cuore che a loro vantaggio fanno soffrire il prossimo e commettono qualunque abominio.
    Dopodiché In certi casi, quando ci rendiamo conto che chi abbiamo davanti potrebbe superare certe difficoltà da solo, possiamo anche esercitare un 'apostolato del non dare'.
    Anche così imitiamo Gesù, e seguimo il suo insegnamento. Infatti, anche noi quamdo chiediamo un favore o l'intercessione di qualche sento, sappiamo bene che dobbiamo chiedere solo quello che da soli non potremmo assolutamente avere o realizzare.
    E renderci conto che saremo esauditise abbiamo fede, ma specialmente se effettivamente ci conviene.

Fine del Commento

NOTA STORICA

La parola Fariseo significa "Separato", "chiarificatore", "spiegatore". Ma le interpretazioni non sono riuscite a sciogliere l’interrogativo sul vero significato del termine, lo storico Giuseppe Flavio un ebreo romanizzato dice

«Farisei; essi godono fama d'interpretare esattamente le leggi, costituiscono la setta più importante, e attribuiscono ogni cosa al destino e a Dio

(Flavio GiuseppeGuerra giudaica, II, 162.

All'epoca di Gesù la CLASSE dei farisei costituisce un gruppo politico-religioso giudaico tra i più importanti.
Nella Giudea< del periodo che intercorre all'incirca tra la rivolta dei Maccabei contro il (II secolo a.C.) e la prima guerra giudaica (70 d.C.), in vari momenti, si identificavano come un partito politico, unmovimento religioso e sociale e soprattutto una scuola di pensiero; insieme adesseni, sadducei e zeloti, erano il partito o filosofia di maggior importanza durante ilperiodo del Secondo Tempio.

Il periodo del Secondo Tempio, anche detto periodo intertestamentario, è stato un'epoca della,storia di Israele iniziata nel 597 a.C. con l'esilio babilonese, e durata fino alla distruzione del Secondo Tempio da parte dei Romani, nel 70 d.C.

 


 Non abbiate paura! la misericordia di
 Gesù è INFINITA

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,38-44.

 

In quel tempo, Gesù diceva alla folla mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino.
Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».