Vangelo di Gesù Cristo
Secondo Giovanni 15,9-17a
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione
«Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.».

Le parole di Gesù in questo brano sono rivolte ai discepoli di allora, ma dobbiamo pensare che siano rivolte anche a noi.

Se oggi quelli tra noi che ci sentiamo di essere i suoi discepoli, se vogliamo essere tali potremo dire che effettivamente lo siamo se ci sforziamo di dimostrarlo con la nostra vita.
A maggior rsgione dobbiamo farlo perché il Signore dice anche che non siamo noi che lo abbiamo scelto, ma è lui che ha scelto noi.
Come hanno fatto tutti quelli come noi che si sono succeduti nei secoli anche noi che pensiamo di essere noi ad avere scelto Cristo, siamo invece stati scelti da Lui; siamo scelti per portare frutto e perché il nostro frutto, magari anche minimo e apparentemente insignificante, rimanga; alcuni lo hanno fatto e altri no, ma anche nell'imperfezione e nella difficoltà la Chiesa nel suo complesso ha svolto e ancora svolge la sua missione in questo mondo con il contributo materiale e spirituale dei suoi membri.

La Chiesa è l'assemblea dei cristiani, composta da quelli che sono ancora sulla terra, come da tutti quelli che hanno già attraversato la strada della vita e abbandonato questo mondo; è il frutto bimillenario dell'operato di tutti i suoi membri, che è durato nei secoli, e che rimane e continua malgrado i dissidi e i peccati, anche gravi di oggi e di ieri di alcuni dei suoi membri.


Anche tra i dodici c'era un Giuda Iscariota
, che pur vivendo vicino al Maestro aveva capito di Lui ancora meno di quello che avevano capito gli altri condiscepoli.
Mi sento di dire che Gesù avrebbe perdonato anche Giuda, come ha fatto con il buon ladrone, se solo Giuda glielo avesse chiesto con vero pentimento, invece di andare ad impiccarsi per la disperazione.
Se tra i discepoli di allora c'è stato un Giuda, evidentemente anche tra noi ce ne possono essere e ce sono, è un fatto oserei dire 'statistico'. Tutto sta che un giuda cerchi di non perseverare nell'errore e abbia il coraggio chiedere il perdono.
Il rapporto tra Dio e ogni singolo uomo che vive su questa terra è strettamente personale, e ognuno di noi, così come risponde delle sue azioni di fronte alla società umana, ne risponderà alla fine davanti a Lui. Il giudizio finale spetta a Dio, che vede nel profondo e giudica con giustizia, ma anche con misericordia.

Il primo comando, l più importante, che gesù dci offre perché liberamente lo seguiamo è il comandamento dell'amore reciproco.

«La prima cosa chr Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri»

Non è un comando semplice da mettere in pratica in questo mondo, ma se leggiamo il Vangelo e ci sforziamo di capire quello che Gesù ci dice, ci riusciremo. E comunque confidiamo in questo: Gesù ci ama, uno nper uno. Ama turri e offre a tutti kla Sua misericordia. Basta accettarla e sorzarsi per agire di cinseguenza.

Fine del comneto

 

NOTA STORICA

  • I problemi e gliscandali della Chiesa Cattolica Romana non ci devono scoraggiare
    La Chiesa che dura nei millenni e che compie comunuqe la sua missione è dunque santa nel suo complesso, malgrado non tutti i suoi membri siano stati o siano santi e molti siano stati e siano peccatori e indegni.
    Membri di essa sono tutti i cristiani, sia i fedeli comuni come la maggior parte, cioè noi fedeli comuni, sia quelli che più strettamente ne fanno parte; la differenza consiste nel fatto che i sacerdoti e i religiosi sono i ministri dei sacramenti e dovrebberi eseere la guida degli altri nella fede. La loro responsabilità è quindi maggiore come maggiore è il rischio che corrono se non seguono la parola di Dio e non accettano il suo perdono.
    La parte della Chiesa ministrante che è in questo mondo, come tutte le organizzazioni umane ha bisogno di regole e di sistemi di controllo dell'operato dei suoi membri.
    Tuttavia, come in ogni società, le regole non bastano per tenerla in ordine. Ad esempio, il fatto che in uno Stato esista una legge penale che prescrive che chiunque si appropria di beni altrui sia punito con una pena detentiva da 4 a 8 anni, ciò non significa che non avvengano più furti.
  • La divisione dei cristiani e le lotte tra le chiese e le confessioni cristiane, e addirittura le guerre. Le divisioni passaate e attuali sono dovute secondo me, più che a fatti riguardanti la teologia e i dogmi, che pure esistono, soprattutto a problemi di potere e volontà di prevalere sugli altri.
    Pur non considerando chiese quelle che in realtà non sono confessioni religiose ma hanno il carattere di vere e proprie sette, che non sono nemmeno da considerare come assemblee spirituali di credenti in Dio, ci si stupisce come i cristiani nei secoli si siano amati e ancora si amino tanto poco tra loro.
    Basta studiare un po' di storia dell'Europa cristiana, fin dalle origini ne avremo testimonianze e ne scopriremo le motivazioni.
    L'unico rimedio, come dice Papa Francesco e anche i suoi predecessori, è la preghierA. qUELLO CHE L'UOMO NON HA LA POSSIBILITÀ DI FARE DIO PUÒ FARLO. Speriamo solo che lo faccia in modo non troppo traumatico per l'umanità

 

«La prima cosa chr Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri»

 

 

 

 

 



Stefano Pelloni
  Non temete! La misericordia di
  Gesù è infinita

Dal Vangelo secondo Giovanni 15,9-17a

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

 

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