Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 2,1-12.
 
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

« Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo »

IL RACCONTO DEL VANGELO È INEQUIVOCABILE E L'ARMONIA DELL'INSIEME DELLE COINCIDENZE STORICHE E DELLA SACRA SCRITTURA CONFERMA LA VERITÀ DI QUEI FATTI, REALMENTE ACCADUTI PROPRIO COME VENGONO RIFERITI DALL'EVANGELISTA.
Il Re Erode detto il 'grande' non riesce a trovare Gesù neonato e, cosa non insolita a quei tempi in oriente, ordina la strage degli innocenti. Ma Gesù miracolosamente scampa, anche se prima della strage di sicuro non c'era stata alcuna fuga di notizie.
L'insieme di tutto ciò che si può dedurre dalla letteratura storica e delle scritture, esaminato con razionalità e insieme con Fede, è indubbiamente vero.
Chi non crede, e non sia ignorante oppure non sia in buona fede, non può non riconoscere la verità dei fatti, anche se non crede nel soprannaturale.
Una siffatta persona può immaginare e proporre moltissime ipotesi per sostenere la sua tesi, ma non è pensabile che possa negare la realtà dei fatti che oggi l'Evangelista ci propone.
A me che ho ricevuto il dopo della fede la lettura di questo brano incoraggia a perseverare e a non perdermi per le strade della vita; ho la certezza che Gesù Cristo sia venuto nel mondo per renderci figli adottivi di Dio e offrirci la possibilità di una vita eterna senza dolori o affanni.

Ciò che dunque veramente importa a questo mondo è sforzarsi di vivere secondo gli insegnamenti di Cristo. E per questo è necessario secondo me leggere ogni santo giorno un brano del Vangelo, pregarci sopra e meditarlo.
Ma questo non basta: bisogna anche leggere studiare e documentarsi per poter capire come ognuno di noi, nella posizione in cui Dio lo ha voluto mettere, e secondo le proprie responsabilità concrete, possa contestualizzare correttamente l'insegnamento evangelico nella realtà e sforzarsi di applicarlo nella pratica di ogni giorno.

Fine del commento


NOTA STORICA

La nascita di Gesù
L'anno della nascita di Gesù non fu esattamente quello che conosciamo oggi, ma molti storici affermano che in realtà avvenne 6 anni prima di quello convenzionalmente fissato. Infatti il censimeno ordinato da Augusto, ad evitare confusione, in Palestina fu anticipato, perchè colà usavano farsi registrare nel luogo di origine della famiglia invece che nel luogo di residenza come accadeva altrove.
Anche il giornmo e il mese della nascita di Gesù sono fissati convenzionalmente il 25 dicembre, per adattarsi a una celebrazione già esistente nel mondo romanizzato. Lascio al lettore la voglia di scoprire di quale festività pagana si tratti.
La nascita di Gesù avvenne in un ricovero di fortuna, quella piccola stalla, perché Maria e Giuseppe erano arrivati di notte molto tardi e il parto era imminente, probabilmente già in corso.
Da quella stalla la Sacra Famiglia era sicuramente uscita appena Maria si era ripresa dalle fatiche del parto, e come riferisce l'Evangelista si era recata NELLA CASA della famiglia di San Giuseppe, ove avvenne l'epifania.

L'epifania
L'epifania, dal greco  ἐπιϕάνεια cioè 'manifestazione, rivelazione' celebra il giorno in cui Dio rivelò agli uomini la nascita di suo Figlio, rivelazione che venne fatta ai Re Magi richiamati da lontano a Betlemme dopo aver visto sorgere la stella annunciata dall’Antico Testamento.
Come tutti sappiamo o dovrenmmo sapere la nascità del Salvatore avvenne durante il Principato di Cesare Ottaviano Augusto (27 a.C. – 19 d.C.) che riuscì a garantire a Roma un lungo periodo di pace, prosperità e stabilità politica, passato alla storia come “Pax Augustea”, che sostanzialmente continuò anche durante il principato dei suoi primi successori.

I Re Magi
La tradizione dice che furono 3 in base al numero dei doni che portarono (Oro, Incenso, Mirra), presumibilmente erano ricchi signori che si dilettavano di astrologia, e che conoscevano le profezie dell'Antico Testamento.
I tre illustri signori, praticamente personaggi di rango molto elevato, portatori dei doni dell’oro, dell’incenso e della mirra, provenivano simbolicamente dalle tre parti del mondo allora conosciuto: Asia, Europa e Africa.
NON andarono a fare omaggio sa Gesù in quella piccola stalla, dalla quale presumibilmente la Sacra Famiglia era uscita appena Maria si era ripresa dalle fatiche del parto, ma come riferisce l'Evangelista i Magi andarono NELLA CASA.
È chiaro che la casa era quella della famiglia di San Giuseppe, dove i genitori di Gesì non avevano potuto andare subito perché erano arrivati di notte, molto tardi e il parto era imminente, probabilmente già in corso.

Perchè si fa figurare la Sacra Famiglia come modesta povera quando non indigente

Pare evidente che nei secoli di indigenza e decadenza economica che seguirono la dissoluzione dell'impero occidentale quando alle malattie e le pesti di sempre si aggiungevano gravi e generalizzati stati di carenze alimentari e carestie diffuse, appariva necessario nella Chiesa ostentare pauperismo, quasi sempre inteso come sacrificio personale per cercare di imitare Cristo, il povero e umile per eccellenza.
Allora la lettura e la scrittura assunsero sempre più il carattere di essere riservate, privilegio della Chiesa e a pochissimi altri 'addetti ai lavori'. Tra ll resto della popolazione, compresa la nobiltà l'analfabetismo era la regola, e nell'età media i rapporti tra gli uomini erano regolati da Dio, rappresentato dalla Chiesa.
Nell'età media sorsero anche movimenti di ribellione alle severe e tristi condizioni di vita di molte zone povere, e talvolta alla predicazione si aggiungevano anche violenze ed espropriazioni ai danni dei più abbienti, veri atti di brigantaggio svolti nel nome del messaggio di povertà evangelica e dell'aiuto agli indigenti.
Il più famoso è il movimento di Frate Dolcino, un vero e proprio violento anticipatore di Marx e del distributismno cattolico.
Ovviamente i marxiani attuali vedono la sua figura secondo la loro ideologia e non menzionano in modo particolare i delitti compiuti dalle sue bande di seguaci e di disperati.

La famiglia di Gesù non era affatto povera, né i parenti erano persone comuni

Personalmente mi irritano alquanto certe narrazioni e certe rappresentazioni mediatiche, quando la storia viene distorta a vantaggio dell'ideologia del politicamente corretto ed anche utile ai detrattori della fede cattolica.
C'e stato chi per esempio chi ha fatto passare San Giuseppe come un povero spiantato disoccupato a causa della crisi economica (ma quale?), e la Vergine Maria come una massaia che si occupava della casa magari spignattando qua e là e facendo i lavori più umili, e magari faticando a mettere insieme pranzo e cena.
Mi irrita anche quando - per fortuna oggi accade più di rado - i preti cattolici nelle loro omelie hanno smesso di spiegare il vangelo occupandosi più di Cesare o meno di Dio, fraintendono l'insegnamento evangelico e mistiificano la Storia civile dell'epoca di Gesù Cristo.
MI CORRE DUNQUE L'OBBLIGO DI CHIARIRE CHE:

  • San Gioacchino (Joaquim) padre di Maria era Sacerdote, per di più di discendenza regale, perché discendeva dal Re Davide
  • Sant'Anna e San Gioacchino erano anche molto ricchi, e non solo benestanti.
  • La Vergine Maria, Figlia di Anna e Gioacchino, era una fanciulla nobile educata al tempio(si sa perché), e cosa rara per le donne ebree sapeva leggere e scrivere e aveva anche una buona preparazione culturale in genere.
    Per noi credenti la Vergine è anche un portento di intelligenza e bellezza, essendo stata concepita priva del peccato originale che invece affligge noi tutti.
  • San Giuseppe, che la vulgata definoisce un falegname, in realtà vediamo che nella traduzione latina dei vangeli viene chiamato FABER (fabbricatore, costruttore) e non LIGNARIUS (falegname). Il carpentiere Giuseppe, come spesso definito nelle traduzioni dei Vangeli, era dunque un costruttore e non un modesto operaio specializzato, magari DISOCCUPATO. Del resto all'eopca in cui tutto doveva essere fatto a mano gli artigiani in genere erano persone molto importanti nella comunità.

L'errore di oggi

L'errore di oggi secono il mio modestissimo parere è interpretare le Scritture, il discorso della beatitudini per esempio, secondo le categorie medioevali e non ATTUALIZZATE, cioè nel loro vero significato relativo al tempo e all'ambiente sociale presente.
Se leggiamo e meditiamo i Vangeli in modo razionale mettendoli in relazione con la Storia e l'attualità, secondo me potremo verificare - se pur ce ne fosse bisogno - che la predicazione di Gesu è attuale e vivissima anche dopo millenni.
Gesù Cristo chiarisce sempre:

  • che il suo insegnamento è diretto alla singola persona, la quale nella vita ordinaria e secondo le sue possibilità deve sforzarsi di capirlo per metterlo in pratica.
    L'eroismo è di pochi mentre la santità della vita ordinaria può essere un obbiettivo per tutti, è alla portata di tutti noi.
  • che l'etica politica e quella personale, pur ispirandosi agli stessi principii non possono applicarsi con la stessa prassi. Ci chiariscono le idee in particolare l'episodio del servo del Centurione e il "dai a Cesare quello che è di Cesare". E c'è anche compreso in un brano il concetto della legittima difesa della propria famiglia e dei propri beni.

Solo non commettendo l'errore che purtroppo è comune oggi, cercando di evitare l'influsso delle distorsioni marxiane, il Vangelo potrà essere applicato e messo in pratica in armonia con l'evoluzione della società umana.

Evitiamo di contribuire acché la frase di Cristo « quando ritornerò troverò ancóra la fede sulla Terra? » abbia una risposta negativa, e che la Fede rimanga e anzi sia AUMENTATA. 



 


Stefano Pelloni
  No fear! the Mercy of Jesus
  is INFINITE

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 2,1-12.

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:
«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».
All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella
e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

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