Vangelo di Gesù Cristo
Secondo Luca 6,39-45
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

« Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? »

Con questa parabola, con lo stile della comunicazione proprio di quell'epoca, appunto la parabola(º), Gesù ribadisce dei concetti presenti in numerosi episodi riportati dagli evangelisti nei sinottici. Gli insegnamenti di Gesù sono espreesi in forme diverse lungo il Vangelo, ma hanno sempre la stessa sostanza.
Credo cioè di aver capito che il Maestro Gesù Cristo mi insegna quel che devo fare e mi chiede quello che qui riassumo qui:

  • l'atteggiamento che dovrei sforzarmi di avere verso il prossimo: la domanda "Perché guardi la pagliuzza ....." è un chiaro riferimento alla considerazione al rispetto e alla delicatezza che ognuno di noi che diciamo di essere cristiani dovrebbe sforzarsi di avere verso gli altri.
    Mi pare ovvio che se mi sforzo e riesco a mettermi nei panni degli altri e di capirli eviterò certe mancanze di delicatezza e di rispetto. Non farò agli altri quello che vorrei non fosse fatto a me, ovvero nella forma attiva farò agli altri quello che vorrei fatto a me.
    Non si tratta però di una semplice norma di buon vivere o di filantropia. Dobbiamo comportarci in questo modo e sforzarci per amor suo, anche quando proprio non ce la sentissimo di farlo, perché ce lo chiede Lui.

  • La necessità di formarsi UMANAMENTE E spiritualmente per mettersi in condizione di poter seguire il Maestro, cioè lo stesso Gesù, in altre parole di metterci in grado di imitarlo ed essere un esempio per gli altri. Se uno riuscisse a farsi seguire da qualcuno o anche da molti, ma non fosse un vero cristiano sarebbe come il cieco della parabola che pretende di guidare altri ciechi.

     
            Può forse un cieco guidare un altro cieco?



    Guidando altri resi ciechi da me rischierei di far precipitare tutti in un pozzo, che sia spirituale o anche materiale.
    Non mancano, nzi direi che abbondano nella storia umana gli esempi di persone che sono arrivate a credere di essere quasi un dio in terra, hanno perso il senso della misura e fatto molto male a tutti.
  • In ultimo Con l'immagine dell'albero che può dare frutti buoni e frutti cattivi Gesù vuol dirci che ci siamo sforzati di amare il nostro prossimo, socondo le nostre possibilità e opportunità, nel senso in cui ho detto sopra e se siamo stati capaci di formare correttamente la nostra coscienza dal punto di vista umano e spirituale, e cerchiamo di seguire i suoi insegnamenti, con il nostro apostolato potremo dare buoni frutti. Diventeremo anche noi come gli apostoli 'pescatori' di uomini, e lo faremo non nel nostro interesse, ma nell'interesse spirituale di coloro che sono pescati
 

(º)DA WIKIPEDIA: Il termine parabola deriva dalla parola greca che significa “comparazione e similitudine”. È un racconto che differisce da mito, allegoria e favola, un modo di esprimersi che utilizza esempi concreti ed è basato sul paragone tra due situazioni: una nota e una non nota. Gli elementi che caratterizzano una parabola sono:

  1. la forma sintetica del racconto
  2. l'immediatezza e l'incisività.

Le parabole di Gesù hanno lo scoopo di illustrare in modo semplice concetti complessi, favorendo una comprensione immediata.
L'intento è di consentire il passaggio degli ascoltatori da un modo, per loro abituale, di capire e di interpretare le parole espresse e gli eventi narrati, a una nuova modalità estranea e inusuale.

Le parabole come forma narrativa sono attestate anche nella letteratura rabbinica coeva ali inizi del Cristianesimo.

Lino Bertuzzi Feb, 27, 2022

Fine del commento



 


Stefano Pelloni
  Non temete! La misericordia di
  Gesù è infinita

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,39-45.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?
Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?
Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni.
Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.
L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.
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