Vangelo di Gesù Cristo
secondo Marco 8,27-35
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Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione
Quelli di noi che credono che Gesù sia il figlio di Dio e vogliono perciò mettere in pratica i suoi comandamenti, ognuno nel posto in cui Dio lo ha messo, devono sforzarzi di seguirlo con le proprie opere nella vita di ogni giorno, perché la Fede senza le opere, non è tale, semplicemente non c`è.
«Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.»

Nella vita di noi persone comuni incontriamo tutti le nostre croci e ci sforziamo di sopportarle serenamente: ringraziamo Dio che permette che talvolta ci accadano anche problemi e disgrazie - le nostre croci - e dedichiamo a Lui i guai e le sofferenze nostre e degli altri. Anche di quelli che per amore di Cristo ci sforziamo di aiutare secondo le nostre possibilità. Cerchiamo di vivere una vita che sia di esempio.

In quanto alle opere, chi vuol seguire Cristo cerca di fare quello che in coscienza crede sia meglio anche per il bene del proprio prossimo.
Non pensa prima a sé stesso, ma dà la precedenza a chi gli sta più vicino e via via a tutti gli altri, nel giusto ordine.

Quelli che hanno fede in Cristo ma che oltre al resto hanno anche il grande fardello della responsabilità di governare una comunità, cioè una città, una regione, o una nazione, non ignorano che i principii della Fede si devono applicare alla intera società, perché sono universali, ma sanno bene che la prassi deve essere per forza diversa.
La prassi propria di un individuo non può essere identica a quella di una società plurale, perché le conseguenze sono molto differenti.

In particolare chi ha la responsabilità di governare si carica sulle spalle una enorme croce, e dovrebbe rendersi chiaramente conto del fatto che i propri eventuali errori saranno pagati da tutta la società, anche se è per caso un senza Dio e agisce secondo una ideologia solo terrestre.

La persona di fede, chiunque essa sia, non solo dovrebbe avere una buona preparazione culturale e una corretta visione storica, ma sopra ogni cosa deve leggere il Vangelo e pregare assiduamente perché Dio la ispiri a prendere le decisioni giuste, perché tutti errori e le decisioni sbagliate si pagano, e si fanno pagare agli altri.
Evitare di agire male e commettere errori o peccare in qualcosa è umano, ma chi ha fede sa anche che Dio può fare in modo che anche dalle disgrazie e dal male alla fine possa venire del bene. Omnia in bonum!



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,27-35.

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?».
Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti».
Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà».

 

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