Dal Vangelo secondo Matteo 5,1-12a

Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

«Beati i poveri in spirito .......
 Beati gli afflitti ..............
 Beati i miti ....................
 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia ..
 Beati i misericordiosi ..........
 Beati i puri di cuore ...........
 Beati gli operatori di pace .....
 Beati i perseguitati per causa della giustizia .....

 Beati voi quando vi insulteranno ...... ...........
 per causa mia.
»

Stefano Pelloni
   Niente paura! la Misericordia  di Gesù
   è INFINITA -

A quelli di noi che, come allora i discepoli, non avessero ben capito chi è veramente Nostro Signore probabilmente tremerebbero le ginocchia di fronte alla prospettiva dell'impegno che pensano sia necessario per seguire tutti gli insegnamenti del Maestro.
Oppure qualcun altro - pur animato di buone intenzioni - direbbe che Gesù chiede troppo; non si può farcela ad essere davvero Suoi amici e volergli veramente bene:

«non sono un eroe» -direbbe costui- «né tantomeno sono un santo, ho il carico di problemi e preoccupazioni di ogni tipo ... ogni giorno mi affanno e mi arrabatto tra dagli impicci e i doveri più diversi. Come posso aggiungerci dell'altro?»

SBAGLIATO! Essere amici di Gesù e volergli bene è facile, ci occuperà poco tempo, ma dopo un po' ci sarà d'aiuto anche nella vita ordinaria, quella di ogni santo giorno.
È sufficiente frequentarlo. Quello che gli dedicheremo ne varrà la pena. Prendiamo appuntamento con Lui e parliamogli in silenzio per qualche minuto raccontandogli del nostro, leggiamo ogni giorno un brano del Vangelo, mettiamoci in spirito accanto a Lui e cerchiamo di capire cosa vuole dirci.
Se troviamo un passo di più difficile comprensione e apparentemente contraddittorio con altri brani della scrittura, non vergognamoci di chiedere a qualche persona preparata che ci dia il suo parere e ce lo spieghi.
Quello che Gesu ci insegna è riportato dai discepoli prediletti, e va quindi letto nel momento storico e nell'ambiente di allora, attualizzato alle persone e alle circostanze di oggi. Quindi studiamo se ci è possibile, per capirLo meglio.

Forse non diventeremo santi da altare - per quanto mi riguarda, credo di conoscermi, e sono proprio sicuro di non diventarlo - però magari gradualmente sarà per noi naturale ascoltare di più gli altri e meno noi stessi e anche comportarci da cristiani nelle più diverse situazioni della vita reale.
SENZA NEMMENO RENDERCENE CONTO, VIVREMO COSÌ IN ARMONIA CON QUANTO Gesù insegna nel discorso della Montagna. E anche chi come sono io NON è una persona consacrata sarà capace di portarsi sempre - o quasi sempre - da fedele LAICO/A, con giustizia e senza dover rinunziare alle prerogative della famiglia e anche alle nostre.
Non siamo esenti da errori e possiamo sbagliare. Basta però esaminarsi la coscienza alla fine di ogni giorno e capire se, dove, e come si è sbagliato.

Soprattutto una cosa È MOLTO importante: PUR SENZA OSTENTAZIONE ALCUNA E IN MODO NATURALE, ALL'OCCASIONE, NON VERGOGNAMOCI mai(º)DI FAR VEDERE CHE SIAMO AMICI DI GESÛ, CHE SIAMO CRISTIANI. ANCHE A COSTO DI ESSERE PRESI IN GIRO (a me è capitato più di una volta, e ho sempre simpaticamente pregato per chi lo ha fatto).

(º) se non ci paleseremo in certi casi in cui - per esempio se si va per lavoro in certi paesi - a farlo si può concretamente rischiare di rimetterci addirittura la vita, Gesù che vede nel segreto ci capirà se non lo dimostreremo, dato che siamo laici. Forse ci perdonerebbe anche nel caso lo rinnegassimo apertamente, ma noi questo non facciamolo davvero mai!

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,1-12a.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

 

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VIVREMO