Commento al Vangelo di Gesù Cristo
secondo Matteo 20,17-28; 03-03-2021.

Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

Chi legge l'episodio dei Vangeli sinottici che la liturgia della Chiesa cattolica propone ogni giorno, di solito ci medita un po' sopra dopo, per ricavarne un insegnamento da mettere in pratica nella vita di tutti giorni.
Oggi Gesù ci dice: « ....colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti»
. È dunque con l'atteggiamento nei confronti del prossimo che ognuno di noi dovrebbe agire nell'ottica di dimostrare a sé stesso, e non agli altri, di essere uno che cerca di seguire Cristo; si dovrebbe fare in modo che gli altri vedano che tu segui Gesù solo dall'esempio della vita che conduci. Quello che conta davvero è comportarsi in modo che le nostre azioni le veda e le giudichi Dio.
Non è facile a farsi come lo è a dirsi. Qualche raro lettore, leggendo qui e pensando che io stia parlando di me potrebbe ipso facto accusarmi di ostentazione e ipocrisia, di stare vantandomi pubblicamente come uno di quei Farisei che Gesù non apprezzava.
Io sono ben lungi dall'essere perfetto, ma so che una persona che vuol seguire Cristo infatti non si vanta, non si mette in mostra, ma di solito fa in modo che il suo valore venga riconosciuto dagli altri nelle buone azioni che compie verso il prossimo e con la perfezione del suo lavoro.
Può anche darsi che a volte le circostanze della vita conducano a doversi per forza difendere e che uno debba reagire in modo talvolta anche duro. Credo però che l'atteggiamento che si dovrebbe cercare sempre di tenere, anche se non sempre si ha successo, è quello di essere umile senza rinunziare alla propria dignità personale; cercando di non gonfiarsi e non vantarsi troppo, o di sovrastare alcuno.

L'atteggiamento dei discepoli di fronte alle parole di Gesù dimostra che una volta di più lo avevano frainteso. In fondo tutti coloro che avevano ricevuto la predicazione e gli insegnamenti di Gesù non avevano perso del tutto la visione "terrestre" della missione del Salvatore; in realtà, malgrado i miracoli che gli avevano visto fare non avevano capito bene chi Lui fosse.
Uno gli chiede che i suoi figli siedano uno a destra e l'altro a sinistra nel Regno; lo stesso Pietro, a un certo punto si mette a rimproverarlo quando Egli annuncia la sua prossima passione e morte, e quando stanno per arrestare Gesù, Pietro estrae la spada e colpisce il servo del sommo sacerdote.
E Giuda? Giuda Iscariota quando si accorge che Gesù non è il Re mondano che rinnoverà gli antichi trionfi di Davide e di Israele, lo vende al Sinedrio e tradisce il Maestro per trenta denari.
E perfino dopo la crocifissione e la morte di Gesù ancora si dubitava: ricordate l'episodio di Tommaso, che per credere che quella persona davanti a lui è Gesù risorto deve toccare con mano le ferite?

Fine del commento


L'INTERAZIONE CON GLI ALTRI

Mi devo chiedere se, quando parlo con qualcuno, ricordo che devo sforzarmi -e confesso che mi costa molto- di lasciarlo parlare e ascoltare quello che ha da dire, dimostrando di essere interessato anche se pensassi che sono sciocchezze, e anche se putacaso il discorso mi annoiasse.

Non so altri, ma quando è successo a me di parlare troppo, mi sono reso conto di averlo fatto per fare una buona figura, magari l'ho fatto per cercare di essere superiore, o all'altezza degli altri perché magari ero assalito da un piccolo complesso di inferiorità che provo quando parlano persone autorevoli.
E quando talvolta, in qualche riunione, ho percepito che alcuni non credevano in quello che stavo dicendo, e che stavo provocando un certo senso di fastidio nell'uditorio, ho fatto una battuta appropriata e ho chiuso il mio intervento.
Non sempre ci si riesce a controllare, magari solo qualche volta ci si riesce, ma quello che conta è che nostre azioni le veda Dio.

BEATI GLI ULTIMI se i primi sono educati

Nella pratica quando sono invitato a pranzo, anche da parenti, aspetto che mi indichino dove devo sedermi?
Quando partecipo a un evento dove sia stato predisposto un rinfresco mi trattengo, oppure mi butto avanti spintonando gli altri, come ho visto fare da gente anche molto 'chic', che in teoria avrebbe dovuto essere nobilmente educata e distaccata?

Per quanto mi riguarda in casi simili penserei che di sicuro la mancanza di un po' di cibo non mi farà male, perché tendo ad essere un pò' sovrappeso, e specialmente perché mi fa piacere vedere quando altre persone sono contente.
Confesso però che mi ha sempre fatto una certa impressione vedere gente di un certo livello che si avventava famelica sul 'buffet' e si mangiava tutto lasciando agli altri solo briciole dei piatti migliori.

UNA PICCOLA SBAVATURA NOTATA DURANTE LA MESSA DI OGGI

Come faccio spesso, oggi ho acceso la TV con il canale di Telepace che trasmetteva dal Santuario di Loreto. Ho recitato il Santo Rosario insieme ai frati dalle 7,00 alle 7,30 e successivamente seguìto la Messa delle 7 e 30.
Tutto perfetto, salvo una piccola sbavatura, che mi piace riportare: la frase di Gesù «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere...» (omissis) è stata letta «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi le opprimono ...» (omissis). Quindi si intenderebbe che chi è preposto a esercitare un potere ipso facto è un oppressore della persona umana.

Non mi scandalizzo della frase, che confonde l'esercizio di un potere con l'oppressione: purtroppo non sono pochi gli esempi in cui alcune persone, per esempio in Italia degli appartenenti un ordine come quello giudiziario, hanno apparentemente profittato del loro enorme potere per nuocere al prossimo, cioè eliminando per via giudiziaria gli oppositori politici dei loro amici e complici.
Del resto in una parabola anche Gesù parla del giudice 'disonesto', che pèrò -a ben vedere- in fondo lo è molto meno di certi inquisitori di oggi.
È per questo che -anche se l'onestà di un cristiano non è proprio sempre garantita- mi fido assai poco di chi -occupando posizioni strategiche nella società umana- dice di essere ateo, e lo è tipo uno che professa davvero la triste religione del materialismo.

Solo mi chiedo perché qualla frase del Vangelo sia stata un pochino cambiata, anche se certe traduzioni dal greco degli antichi Vangeli potrebbero anche avere diversi significati. Credo che la traduzione liturgica sia quella che riporto qui di séguito, ma potrei sbagliarmi.




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,20-26

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i Dodici e lungo la via disse loro:
«Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli;
ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

 

Traduzione liturgica della Bibbia