Atti degli Apostoli 2,1-11.
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione
Durante la mia vita oramai abbastanza lunga, tante esperienze personali per grazia di Dio mi hanno rafforzato nella Fede.
Mi appare sempre più evidente e malgrado ogni dubbio devo riconoscere che sono certe esperienze di vita ad avermi convinto e a convincermi sempre della verità dei racconti del Nuovo Testamento.
Tuttavia anche oggi, mentre leggevo le letture del giorno di Pentecoste, dal profondo della psiche un maligno suggeritore mi sussurrava il dubbio di fede, da quell'id dove risiedono gli impulsi che il mio io deve sforzarsi di dominare.

Discesa dello Spirito Santo sulla Vergine Maria e gli Apostoli

La ragione senza la Fede si confonde: come è possibile questo?
Il fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempie tutta la casa?
Lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posavano su ciascuno di loro?
Parlare e capire lingue fino allora ignote?


Possibile che San Luca l'Evangelista, il medico esperto, persona pratica e concreta, abbia raccontato una favola, immaginato un racconto fantastico?
A questo punto, mi scuso per la ripetizione, ma devo riportare quello che ho scritto in un commento precedente:

Per impegnare bene il tempo, come faccio al solito certi casi, leggevo sul piccolo schermo del mio iphone un tratto di un libro interessante e utile.
Mi si lasci dire che l'autore, Giuseppe Ricciotti (Clicca), sacerdote della Chiesa cattolica, meriterebbe come San Girolamo il titolo di dottore della Chiesa per via della completezza della esposizione e l'indicazione delle fonti e delle origini, che non lasciano dubbi.

In particolare leggevo un brano del suo libro sulle origini del testo che oggi commento, tratto dalla prima lettura della Messa di questa mattina.
Giuseppe Ricciotti prova senza dubbio alcuno che il libro degli Atti è autentico e che è stato scritto da Luca, di professione medico, lo stesso autore del Vangelo omonimo, a partire da poco tempo dopo la crocifissione di Gesù Cristo, addirittura la redazione del testo termina bruscamente nell'anno 70 D.C.

Il pensiero delle origini di questo libro e dell'insieme organico delle Scritture in cui la coerenza di ogni cosa ne prova la verità, rafforza la fede.
Qui la discesa dello Spirito Santo, veramente avvenuta come descritto, oltre al racconto dei miracoli che San Pietro e gli altri poi compiono dovrebbe convincere tutti che Gesù Cristo vive nei suoi Apostoli e li vuole fondamento della Fede.

Per risolvere e superare il dubbio che satana è sempre pronto a instillare, mi rendo conto che oltre alla lettura del Vangelo o di qualche libro spirituale è fondamentale leggere qualcosa che sia utile a superare il rischio di essere bigotto o apparire ingenuo.
Oltre che la lettura quotidiana del Vangelo e specialmente anche quella degli Atti, mi permetto di suggerire anche opere 'scientifiche' come quelle dell'Abate Ricciotti, che sono a mio parere indispensabili.

Tra le letture spirituali vorrei suggerirvi qui una lettura che mi ha molto coinvolto: Si tratta del 'Decenario allo Spirito Santo' di Francisca Javiera del Valle.


NOTA STORICA

Ricciòtti, Giuseppe.(Roma, 27 febbraio 1890 – Roma, 22 gennaio 1964) - Fu semitista biblista e archeologo, profondo studioso del Cristianesimo e delle sue origini.
Cittadino esemplare e cappellano militare. guadagnó una medaglia d'oro al valor militare nella prima guerra mondiale. Da qGiuseppe Ricciotti
 Sac. Giuseppe Ricciotti 
uesta sua drammatica esperienza scaturì e maturó, come egli stesso racconta nella presentazione, la sua opera più significativa: Vita di Gesù Cristo.
Il testo, pubblicato nel 1941, ebbe in seguito numerose altre edizioni da lui stesso curate.
Abate dei canonici regolari lateranensi fu uno studioso dell'Antico Testamento e delle origini del cristianesimo, professore di storia del cristianesimo nell'università di Bari (dal 1950).
Tra la sua vasta produzione, caratterizzata da posizioni cattoliche tradizionali, oltre agli studî critici e versioni di varî libri biblici, versioni dal greco (Giuseppe Flavio, 1937) e dal siriaco, spiccano:
la Storia d'Israele (2 voll., 1932-34); la Vita di Cristo (1941); il Paolo Apostolo (1949); gli Atti degli Apostoli (1951); e una monografia su Giuliano l'apostata (1956). È stato redattore dell'Enciclopedia italiana..



Decenario allo Spirito Santo di Francisca Javiera del Valle
Ed Ares - Milano

La povera sarta Francisca (1856-1930) visse nel paesino castigliano di Carrión de los Condes, presso Palencia, una esistenza oscura trascorsa nel laboratorio di cucito che serviva i Gesuiti del 'Colegio del Sagrado Corazón'.
Sorprende la profonda spiritualità e finezza delle sue opere, e la forza che molti teologi potrebbero invidiare con cui il lettore viene aiutato a conoscere, amare e pregare l'unico Dio in ciascuna delle sue persone.
Il libro delinea in dieci 'giornate'; un itinerario di preghiera che è pure un itinerario di santità in tutte le situazioni umane.
Si tratta di una meditazione sulla vita della Santissima Trinità e sulla nostra vita in rapporto con Essa, di una tale profondità e sapienza che si può spiegare solamente con il dono e l'illuminazione che Dio concede alle anime che lo frequentano con intimità: il dono della sapienza.


 




Atti degli Apostoli 2,1-11.

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.
Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano.
Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo.
A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.
Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano:
«Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».



 

Traduzione liturgica della Bibbia