Vangelo di Gesù Cristo
secondo Marco 4,35
-41.

 
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

«Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?»

Pare facile giudicare i discepoli. Sono pescatori ignoranti, diciamo noi leggendo questo brano, non riescono proprio a rendersi conto di chi è veramente il loro Maestro. Nemmeno dopo tutto quello che gli hanno visto fare in loro presenza, come operare guarigioni miracolose e risuscitare i morti.

Furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi
è dunque
costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?»

Lo hanno anche visto sfamare, anzi nutrire a sazietà senza mezzi apparenti le folle immense che lo seguivano. Sono stati testimoni e lo hanno visto evitare facilmente le insidie di chi lo voleva morto, confondere i sapienti Scribi e Farisei che gli tendevano insidie teologiche e politiche per screditarlo.
Malgrado tutto questo i discepoli pensano che lui a loro non ci tenga, non credono ancóra. E fino all'ultimo non crederanno, o meglio crederanno, si, ma sempre con il dubbio nella mente.
Giuda il traditore, probabilmente uno zelota, deluso per il fatto che non è il Re che lui credeva, che non è il capo politico venuto a 'liberare' il popolo di Israele, lo vende ai sacerdoti del Tempio per trenta denari.
Perfino dopo la resurrezione, c'è chi non crede, e deve toccare con mano le ferite.
Allora mi sento comunque di dire che non dobbiamo meravigliarci poi tanto della incredulità dei discepoli, o pensare di essere tanto diversi da loro.
Ci siamo mai domandati se crediamo davvero in Gesù Cristo, o se in qualche momento abbiamo dubitato o dubitiamo ancóra di Lui?
Anche noi - che non siamo di quelli che non lo conoscono e a Lui nemmeno pensano - crediamo che Gesù sia sempre con noi, o che dorma come faceva a poppa della barca durante quella famosa tempesta?

COME FARE NON DUBITARE MAI CHE GESÙ NON SI CURA DI NOIIm68
          Il volto di Gesù
.
Nel mio caso cerco di attuare un piano di vita spirituale, una serie di cose da fare. Tra l'altro oggi mi riesce molto più agevole perché sono un anziano pensionato.
Lo descrivo qui con uno schema e in sintesi, altrimenti ci vorrebbe un volume intero:

  • penso sempre, in ogni momento, che Dio mi stia guardando. Guarda me e quello che faccio nel bene e nel male. Sempre e ovunque.
  • Quando mi sveglio dal sonno per prima cosa rivolgo un pensiero a Lui e lo saluto, come farei con mio padre o con mia madre che si affacciassero alla porta della camera. Lo stesso faccio prima di andare a dormire.
  • durante la giornata, quando faccio un lavoro manuale, o studio, o scrivo, o mi dedico alle faccende di casa, cerco di mantenere viva la Sua presenza:

    • in cucina guardo ogni tanto la ricostruzione del volto di Gesù, quella ricavata dalla Sindone di Torino con il computer della NASA, e il Im68
         Mater Admirabilis
      ritratto di Mater Admirabilis già delle regigiose del Sacro Cuore. Li tengo appesi in alto sulla parete per poterli ammirare sempre.
    • in ogni stanza, sul tavolo, sulla scrivania, su una mensola o nei corridoi ho messo qualche immagine discreta e non pacchiana, che vedo automaticamente quando passo e saluto con qualche frase affettuosa.

  • cerco di ritagliarmi qualche minuto di silenzio e meditazione da solo (almeno un quarto d'ora al dì) per parlare con Gesù dei miei problemi e percepire quello che lui pensa che dovei fare.
    Magari con qualche minuto in più riesco anche a lèggere e meditare un brano del Vangelo (come questo)
  • vado a Messa, mi comunico spesso e mi dedico alle altre orazioni vocali che la nonna mi ha insegnato a recitare da bambino, e che per gli anni ribollenti della mia gioventù non ho curato.

Tutto ciò consente a un laico come me di avere la forza e la decisione per stare in famiglia dedicandomi al benessere degli altri e dimenticando me stesso. E anche di comportarmi da cristiano nei rapposti con il prossimo
In famiglia devo adoperarmi percreare un ambiente luminoso e allegro, e sforzarmi di essere una persona sobria sotto ogni aspetto, senza in alcun modo forzare gli altri ad esserlo.
È con l'esempio che si invogliano gli altri.

Siccome sono ben lungi dall'essere perfetto, anzi l'opposto, riconosco di sbagliare talvolta in quello che faccio, e che per servire da esempio non valgo molto. Però mi impegno per migliorare a ogni tanto ci riesco.
Ognuno di noi ha il suo punto debole. Quello mio, completamente fuori controllo, lontano dalla mia natura di disordinato cronico è mantenere le cose in ordine.
Devo assolutamente cambiare completamente e tenere in ordine le mie cose perché in questo sono molto, ma molto carente.

Il richio di adagiarsi nei facili comportamenti propri dell'ateismo pratico è sempre presente, e in simili condizioni non è difficile arrivare a dubitare che Gesù dorma.
Tuttavia il dubbio che rimane sempre in agguato dentro il profondo dell'animo può essere altrettanto facilmente allontanato se uno mantiene un minimo di vita spirituale.

Auando il dubbio si ripresenta bisogna scacciarlo di nuovo con un atto deciso della volontà.

fine del commento


 

CONSIDERAZIONI SUL RAPPORTO TRA ETICA RELIFGIOSA ED ETICA POLITICA

Quando ci chiediamo perchè Dio permette che accadano tante cose brutte o addirittura orrende, ipso facto dubitiamo che Dio manchi o non esista.
Perché se Lui è tanto buono tollera la bestemmia e le altre offese alla Sua persona? Perché l'ateismo o il relativismo, con il loro corollario di delitti immoralità diffusa e le incredibili nefandezze che si commettono oggi contro la vita e l'umanità?

Mi e capitato mai di chiedermi se ho dubitato di Dio quando pensavo perché ha permesso che la nostra società sia stata governata per tanti anni da persone tra le quali c'era anche chi confondeva l'etica politica con quella personale?
E come mai gente del genere ha potuto operato unitamente a coloro ai quali l'etica cristiana proprio non interessa, e che perciò ci hanno condotto a uno stato generale di degrado morale generalizzato dal quale non sarà facile rialzarsi?

Le spiegazioni politiche ci sono tutte, e la risposta è semplice:
DIO RISPETTA LA LIBERTÀ UMANA ANCHE QUANDO ESSA PRODUCE IL MALE, MA METTE SEMPRE LE COSE IN MODO CHE POI TUTTO SI AGGIUSTI COME LUI VUOLE.

Potrebbe sembare un discorso meccanicistico, meterialista, ma purtroppo ciò che accade è il risultato finale del complesso dei pensieri e delle azioni dei singoli individui che formsno una società.
Se questo grande insieme è orientato male sia nel modo di pensare che nel comportamento pratico. è inevitabile che le cose vadano male. La storia dell'umanità abbonda di esempi negativi, ma ce ne sono anche di positivi.
L'errore più comune della maggior parte delle persone è pensare che l'etica politica coincida con l'etica individuale, mentre non è assolutamente vero.

Ogni azione politica infatti deve tenere conto del tutto, e quindi la scelte etica nel compiere una determinata azione deve essere eticamente corretta anzitutto nei confronti del complesso anche quando è possibile che non vada a vantaggio del singolo.

Ovverosia spesso si deve scegliere tra le cose giuste da fare quella che costa di meno in termini di vite umane e conseguenza prevedibili, ovvero quella che - sempre nel rispetto dell'etica - provoca complessivamente le minori perdite per la vita il benessere e la salute di tutti.

Nell'ordine etico oppurtuno. E molto spesso non è facile stimare cosa sia meglio fare.
Quella religiosità - anche laica - che rende l'essere umano capace di introspezione positiva per sé e per la società di cui è parte è ciò che permette di vincere gli istinti naturali, capire dove sta il proprio vero bene, e fare le scelte etiche che nel contempo generano il maggior risutato benefico.

Nell'ordine di importanza prima viene la fampiglia poi il singolo individuo. Sono il mattone che forma l'èdificio, della società umana al quale contribuiscono a conferire saldezza e l'integrità.

Il mattone base è l'individuo. Sono i suoi desideri di sapere, di lavorare e di imparare, la voglia di migliorare la vita propria e quella della sua famiglia, di capire i propri limiti, di stare insieme senza offendere gli altri. Chi trascura o fa male il suo lavoro qualunque esso sia, magari non danneggia sé stesso, ma il tutto sì.
Il lavoro onesto è quello che pemette di prosperare e anche di avere i mezzi per sostenere chi è debole e non ce la fa.

Un grande edificio resiste e tutto funziona se la maggior parte dei mattoni sono solidi integri e resistenti, non si sgetolano con la pioggia, e hanno il minimo di difetti possibili. Molti possono essere fallaci, ma se sono pochi non succede nulla.
Lo stato è come la malta che li tiene insieme e li unisce, e sarebbe una stupidità inmensa se lavorasse per danneggiare o indebolire o non tenere a posto i suoi mattoni. Sarebbe la fine dell'edificio.

 




 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,35-41.

35 In quel medesimo giorno, verso sera, disse Gesù ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». 
36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 
37 Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. 
38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?». 
39 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. 
40 Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». 
41 E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».


 

Traduzione liturgica della Bibbia