Commento al Vangelo secondo
Giovanni 20,19-31; 11-04-2021.
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

Dubitare è umano e ad ogni credente può venire - e viene spesso - un dubbio di fede. Dice infatti Gesù all'incredulo Tommaso:

«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»

Per un mio caso, che ho già raccontato in una conversazione San Gerolamo
Sofronius Eusebius Hieronymus (347 – 419/420)
e confermato in un precedente commento, mi sono fermamente convinto di aver avuto una mia prova personale tangibile che Gesù Cristo è il figlio di Dio che è veramente risorto, e che i Vangeli canonici sono la testimonianza diretta, e senza dubbio veritiera, dei fatti accaduti all'epoca.

Se poi uno studia un po', e conosce un pochino le scritture fondamentali, può farsi un'idea dell'immenso lavoro fatto da San Girolamo - un uomo di fede, dotato di grande cultura e onestà intellettuale - che ha raccolto tradotto e organizzato l'insieme delle Scritture Canoniche, e tramandato anche tutto il resto del materiale apocrifo. Di fronte a questo ogni altro ragionamento si sgonfia, perde di consistenza.
Il racconto del Vangelo non può quindi che essere incontestabilmente veritiero.

Certamente io credo per Fede, è quindi ho spesso dei dubbi, perché la Fede è per definizione il credere in qualcosa che non si può incontestabilmente provare ed è un dono che Dio ti fa.
E qui Gesù suggerisce a me - come ha fatto con Tommaso - di mettere le mani nelle Sue piaghe.

Per seguire questo suggerimento non devo solo affidarmi alla Fede, ma anche studiarne i fondamenti, le scritture, la tradizione, e sopra ogni cosa rendermi conto che ancora oggi c'è chi viene perseguitato e ucciso perché crede in Gesù Cristo, e così offre a me la stessa testimonianza di Gesù.
Non essendo un politico che può e deve impegnarsi direttqmente, posso solo pregare e cercare di comportarmi come un buon cristiano, cercando di ragionare lucidamente, e senza confodere l'etica individuale con quella politica.
Di fatto chi in politica pratica in modo irrazionale e magari a senso (a capocchia, direi meglio) senza tenere conto della realtà dell'esistente, può solo ottenere il contrario di quello che vorrebbe, e causare la rovina e il malessere di una intera comunità. E questo è un prodotto di satana.

NOTA STORICA

Sofronio Eusebio Girolamo (in latino: Sofronius Eusebius Hieronymus), noto come san Girolamo, san Gerolamo o san Geronimo, (Stridone, 347 – Betlemme, 30 settembre 419/420) è stato un biblista, traduttore, teologo e monaco cristiano romano.
Padre e Dottore della Chiesa, tradusse in latino parte dell'Antico Testamento greco (ci sono giunti, integri o frammentari, Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste e Cantico, dalla versione dei Settanta) e, successivamente, l'intera Scrittura ebraica.
Tuttavia c'è chi insiste - per esempio illustri professori atei come Mauro Pesce dell'Università di Bologna, ma ce ne sono tantissimi altri - nel mettere in dubbio che i Vangeli canonici non siano tali, ma siano un’accozzaglia di racconti fasulli interpolati o di fantasia, alla stessa stregua di alcuni dei vangeli apocrifi.
E che scrìvano che magari gli autori dei testi sacri non sono i 4 evangelisti tradizionali, e che magari i testimoni del Vangelo non dicono il vero, e siano dei volgari contaballe.

Di fronte all'immenso lavoro fatto da San Girolamo che ha raccolto tradotto e organizzato l'insieme delle Scritture Canoniche, mi pare sia semplicemente risibile ogni altro ragionamento, basato sui ritrovamenti archeologici di frammenti di papiro, o sulle elucubrazioni marxistoidi di atei senza speranza, riguardo magari allo stile letterario delle scritture, o cose del genere

Mi domando come si possa mettere indirettamente in dubbio l'onestà intellettuale di questo gigante del pensiero, eroico testimone lui stesso con la sua vita.
È anche sicuro, fuor di ogni ombra di dubbio, che San Girolamo - vissuto prima del dissolvimento dell'impero romano d'occidente e delle distruzioni causate dalle invasioni dei selvaggi delle tribù germaniche - disponesse di documenti originali dell'epoca di Gesù, come noi oggi disponiamo di manoscritti del XV secolo, ante Gutemberg.

Anche se perfettamente lecito, mi pare quindi del tutto illogico mettere in discussione che l'insieme delle scritture non sia quello che oggi conosciamo.
Per chi conosce un pochino di storia, almeno a grandi linee, e che riconosce che l'insieme delle Sacre Scritture calza perfettamente con la Storia dell'umanità ed è inquadrabile nella storia del Cristianesimo, di quella dell'Europa, e anche del mondo, certe considerazioni possono risultare senza significato, e utili solo per farsi la fama da 'scienziato' tra gli specialisti (atei) della materia.

 




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,19-31

19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 
20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
21 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 
22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 
23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». 
24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 
25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». 
26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 
27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 
28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 
29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». 
30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 
31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

Traduzione liturgica della Bibbia