Commento al Vangelo di LUCA 18,1-8.
Cal Rom.14/11/2020 Ambr.19/09/2023
Rev.1 del 19/09/2023
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo nel mondo e nella propria situazione

« Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla   terra? »

A parte la definizione di questo Giudice con la parola 'disonesto', che proviene da una traduzione probabilmente dal greco di Alessandria d'Egitto(º), con la parabola del giudice 'disonesto' Gesù dice che è solo con la preghiera e la richiesta assidua e assillante che ci si fa esaudire da qualcuno a cui chiede qualcosa.
    La vedove e il giudice 'disonesto'    
Nel caso di Dio sarebbe un peccato mortale pensare che non esaudisce le preghiere perché è pigro come il giudice della parabola, che continuamente rimanda la sentenza per evitare di lavorare o di prendersi la responsabilitè dei suoi giudizi, o magari può essere che in questo caso sia d'accordo con l'avversario della vedova.
Dio invece vede nel profondo conosce il passato, il presente e tutti i futuri possibili, quindi non fa nulla senza motivo e prende sempre le decisioni migliori.

Per spiegare meglio il mio pensiero mi viene in mente il paragone con il gioco degli scacchi. Immaginerei Dio come giocatore di scacchi, e l'umanità come il giocatore che siede al lato opposto della scacchiera.
Mentre però la mia visione è limitata alla mia scacchiera umana, la scacchiera di Dio non è solo il mondo, ma l'intero Universo che ha creato.
Proseguendo nella metafora la mia prima mossa sulla scacchiera è quello che gli sto chiedendo con la mia preghiera, da cui Egli conosce la sincerità e la rettitudine, e quindi le probabili conseguenze.
In altre parole mentre io ho un visione limitata, alla prima mossa come ad ogni mossa egli vede TUTTE le possibili future mosse conseguenti. Dunque Egli saprà subito come va a finire per me la partita, prima che io faccia qualunque cosa. Nel caso della preghiera per chiederGli qualcosa solo LUI sa come va a finire se mi esaudisce. Da questo si capisce anche quale sia, secondo me, l'errore della predestinazione che certi cristiani immaginano per l'uomo.

La nostra preghiera assidua e la consapevolezza di essere alla Sua presenza in ogni momento della giornata servono anche a questo, cioè a riconoscere in coscienza quello che è opportuno chiederGli.

DATO CHE SO DI NON ESSERE UNA PERSONA MOLTO SAGACE, ma lo farei anche se non lo fossi, mi spiego meglio.

Prendo tre frasi da Cammino, il famoso libretto di aforismi di San Josemaría Escrivà. Le riporto in Castigliano, perché disgraziatamente - da vecchio smemorato e confusionario - non ricordo dove ho messo la versione in italiano. Comunque si capisce bene lo stesso tutto. Leggiamo:

  • punto 562: Ten confianza con tu Angel Custodio. - tratalo como un entrañable amigo -lo es- y el sabrá hacerte mil servicios en los asuntos ordinarios de cada día.
  • punto 566: ¿que hay en ese ambiente muchas ocasiones de torcerse? - Bueno. Pero a caso no hay también Custodios?
  • Punto 567: Acude a tu Custodio, a la hora de la prueba, y te amparará contra el demonio y te traerá santas ispiraciones.

Mi rendo conto che oggi molti potrebbero burlarsi di me, o preoccuparsi per me come di un bambino che ha un amico immaginario e ha bisogno dell'aiuto di uno psichiatra.
Però io so che con me ho sempre lui, il mio Angelo Custode che chiamo affettuosamente con un nome che non vi dico, ma appropriato perché vorrei somigliasse a me nel carattere ingenuo.
Basta che mi ricordi di chiedere il suo aiuto in tempo e lui me lo da sempre, spesso mi fa trovare perfino il parcheggio dell'auto in mezzo a un bailamme tremendo di traffico. Arrivo io e uno esce e mi lascia il posto.
DITEMI VOI PERCHÉ NON DOVREI DOMANDARE IL SUA AIUTO QUANDO PREGO IL SIGNORE. E A MAGGIOR RAGIONE QUANDO CHIEDO PERDONO PER UNO SBAGLIO CHE HO FATTO, O QUANDO MI ACCINGO A CHIEDERE QUALCOSA A DIO, SIA PER ME, PER LA MIA FAMIGLIA, O PER IL PROSSIMO, O PER QUALUNQUE COSA ANCHE MINIMA.

 

NOTA STORICA

(º) Nota sulle lingue originali dei Vangeli:

Chiunque come me abbia compiuto studi classici molti decenni or sono, e studiato il greco antico, sa che una parola o un'espressione greca possono avere diversi significati. Per le frasi poi il significato può anche essere assai differente da quello letterale. in questo caso il greco è addirittura quello parlato ad Alessandria d'Egitto, diverso da qullo classico, mi dicono.

La lettura degli 'Atti degli Apostoli' - che suggerisco a tutti perché mostra com'era la vita degli Apostoli e dei primi cristiani, e com'era l'ambiente nei territori dell'Impero Romano a quei tempi - mostra come nella tradizione cristiana gli Angeli siano sempre presenti, e come assistano gli Apostoli e tutti i cristiani.

Attenzione però che c'è pure satana - il maligno in cui molti non credono benché Gesù stesso ne abbia gaffermato l'esistenza - che agisce nella storia di ognuno di noi, anche se alla fine ci auguriamo che sia destinato ad essere battuto.

Mentre leggo l'ultima frase di questo brano del Vangelo, la domanda di Gesù mi sconvolge e provo un certo brivido.
È possibile che Gesù preveda che sulla terra a un certo punto la fede in lui si estinguerà?
Questo mi incoraggia a pregare sempre affinché questo evento non si verifichi mai e a chiedergli di rafforzare la mia fede.


 


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 18,1-8.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario.
Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi».
E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Traduzione liturgica della Bibbia

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