Avventure in giro per il mondo

  Mettere la Messa al centro di tutto aiuta a darle il vero valore anche in viaggio
Cercareuna chiesa - In aeroporto - MIssione in Congo - Orari e luoghi della Messa -  Varie difficoltà -   Alcune piacevoli notei











Cercare una chiesa quando si viaggia per lavoro

Trovare un luogo dove si celebri la Messa non è sempre facile. Io viaggio abitualmente abbastanza spesso, e trovare una chiesa può essere un'avventura. Per raggiungerla a volte si devono percorrere molti chilometri o alzarsi all'alba.
Mi piacerebbe raccontarvi come mi sono dovuto ingegnare per andare a Messa nei tanti angoli del pianeta dove sono stato e a proposito vi racconterò degli aneddoti apostolici su alcuni fatti accaduti in quelle circostanze.
Ogni volta che devo recarmi in una nuova città per partecipare a un congresso o una riunione, la mia prima preoccupazione è garantirmi la Messa quotidiana.  A volte è complicato, o perché la mia destinazione non è un paese cattolico, o per la durata del viaggio aereo.
La prima cosa che faccio di solito è chiedere aiuto al mio angelo custode, e sono sicuro che è un compito che gli piace molto, la seconda è procurarmi le informazioni.
Oggi, grazie a Internet, ci si può facilmente informare sugli orari e sui luoghi vicini dove trovare delle chiese.
Esistono diverse applicazioni e pagine Web dove si possono trovare informazioni in proposito. Ma dato che non sempre le informazioni che trovo sono corrette, una cosa che faccio di solito durante i miei viaggi è aggiornare gli orari.
Ricordo che quando sono stato un mese a Maputo (Mozambico) ho comunicato ad una nota applicazione tutti i dati delle celebrazioni eucaristiche della città.
Altre volte, invece, quando nemmeno internet può aiutarmi, mi vedo costretto a cercare l'informazione che mi serve quando arrivo a destinazione, oppure ad andare ad accertarmi in situ che sia giusta quella che ho già.
Ci sono alcuni aeroporti dove si può assistere alla Messa. C'è anche l'Associazione Internazionale dei Cappellani dell'Aviazione Civile (IACAC), che ha un sito web con gli orari delle messe di tutti gli aeroporti del mondo.
Nella cappella dell'aeroporto di Barajas, a Madrid, c'è un'immagine di nostro Padre. Un poster ricorda che è stato il primo santo canonizzato ad aver utilizzato quell'aeroporto.

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All'aeroporto di New York

Una volta, in occasione di un viaggio negli Stati Uniti, sono andato nella cappella dell'aeroporto e ho scoperto che quel giorno non c'era la Messa.
 Ho incontrato là un seminarista di Bidasoa che tornava a casa in America Centrale e anche lui cercava una Messa alla quale partecipare.
Mi ha detto che stava pregando per poterne trovarne una, e proprio in quel momento è entrato un altro passeggero, con indosso abiti da viaggio, e ho iniziato a parlargli.
Si è scoperto che era uno dei vescovi ausiliari di New York. Gli ho chiesto se doveva ancóra dire Messa, e lui ha risposto che sarebbe stato molto bello poterlo fare prima di decollare.
Ma c'era un altro problema: la sacrestia era chiusa e non avevamo molto tempo a disposizione. Sono corso allora cercare il direttore, che ci ha aiutato e facilitato molto, ci ha aperto immediatamente la sacrestia, e dopo anche lui ha finito per unirsi a noi.

 

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 Missione
a Kisangani (Congo ex belga)

Durante una missione umanitaria a Kisangani, nel cuore dell'Africa sulle rive del grande fiume Congo, il promotore mi ha messo a disposizione un'auto e un poliziotto armato, per prudenza, dato che non conoscevo la città, in modo che potessi andare a Messa tutti i giorni. Ma l'autista non era per niente puntuale e un giorno che non lo vedevo arrivare mi sono messo a camminare rapidamente verso la chiesa seguìto dal poliziotto che mi accompagnava.
Visto però che sarei arrivato in ritardo, ho fermato un moto-taxi ed entrambi siamo saliti, compresa la mitraglietta, e siamo arrivati ​​proprio quando la funzione stava per iniziare.
Sia detto per inciso che in molti paesi africani non è raro vedere fino a quattro persone su una moto.
Mentre uscivo dalla chiesa ho trovato che l'autista mi aspettava,  e che si è scusato perché prima non era arrivato in tempo. Ho approfittato del tragitto di ritorno per parlare con lui della fede e del significato del lavoro. Mi ha ringraziato moltissimo e Il resto dei giorni si è impegnato per essere puntuale e cercare i percorsi migliori per arrivare a Messa in tempo.

 


 

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 Orari e luoghi della Messa

Quando vado in un posto, se posso, vado in chiesa per controllare il percorso da fare, quanto tempo ci vuole e accertarmi degli orari. Se non c'è una distanza superiore a mezz'ora di cammino, preferisco andarci a piedi, che è il modo migliore di conoscere una città. E così evito anche eventuali imprevisti dell'ultimo momento.
Ogni volta che posso, cerco di invitare un collega con cui condivido il viaggio o ci vado con qualcuno di Casa che partecipa al mio stesso congresso. Ogni anno, ad esempio, a due o tre eventi trovo Manuel, un amico di Parigi. Si fida totalmente di me per poter andare a Messa perché sa che di solito ho già prefissato il luogo e l'ora. La maggior parte delle volte andiamo a piedi all'andata e al ritorno, e ne approfittiamo per fare lunghe conversazioni.
In diverse occasioni qualche altro collega si è unito a noi nei giorni festivi.

Una volta, a Copenaghen stavo andando a Messa con Marc, che è di Casa, e quando siamo arrivati ​​in chiesa abbiamo trovato che l’orario era cambiato perché c’era un funerale e la solita Messa era stata rimandata.
Dato che l’orario coincideva con quello di un altro impegno, dovevamo trovare una soluzione. Abbiamo trovato un'altra Messa mezz’ora dopo, dall’altra parte della città. Grazie alle applicazioni del cellulare, che in tempo reale ci hanno dato precise informazioni sui trasporti pubblici, siamo arrivati ​​puntuali, dopo aver preso un tram, un autobus e anche alla fine aver corso un po’. Una vera gimcana!

Quando la chiesa è molto lontana, di solito non rimane altra scelta che chiamare un taxi.
Emilio, un soprannumerario, ha viaggiato in vari luoghi in Cina, Giappone, Stati Uniti eccetera, e racconta che spesso per partecipare alla Messa ha dovuto fare viaggi perfino di un'ora.
Mi ha detto che a Pechino per andare a Messa bisognava portare scritti in cinese su un pezzo di carta il nome e l’indirizzo della chiesa, oltre all'indirizzo dell'hotel per poter tornare. Anch’io l'ho fatto quando mi sono trovato in quella situazione, ma una volta mi è capitato un tassista che non ci vedeva bene e ha iniziato a lamentarsi e grugnire perché non riusciva a decifrare gli ideogrammi.  
Sono rimasto sconcertato, perché non avevo modo di comunicare con lui, ma grazie a Dio gli è venuto in mente di chiedere a un altro tassista, che gli ha spiegato dove doveva portarmi. Era la chiesa di San Ignacio, la più importante della città.


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Varie difficoltà (e talvolta anche pericoli)

Anche se ci si mette tutta la propria buona volontà, a volte è impossibile andate a Messa, semplicemente perché non ce ne sono.
A Heraklion, nell’isola di Creta, non ci sono potuto andare per due giorni perché per tutta quella grande isola c'è un solo prete cattolico, e stava assistendo i fedeli di un'altra città.
Questi viaggi ti portano anche a conoscere la situazione della Chiesa in diverse parti del mondo e scoprire che ci sono difficoltà che non avresti mai immaginato.

Talvolta andare a Messa può essere anche 'pericoloso. A Tijuana (Messico), alla reception ho chiesto al direttore dell'hotel come arrivare alla cattedrale.
Mi ha detto che la chiesa era in una zona dove spesso si verificavano violenze, ma vedendo il mio interesse si è offerto di accompagnarmi in automobile. Sia all’andata che al ritorno si è confidato onestamente con me: ha detto che si era sforzato di essere un buon cattolico, ma che da anni aveva abbandonato la pratica della religione.  Io allora ho colto l'occasione per incoraggiarlo e abbiamo parlato a lungo della confessione.

Nei paesi a minoranza cattolica, o dove i partecipanti erano per lo più stranieri, la sensazione che soprattutto ho provato è quella di far parte di una grande famiglia.
A Bucarest, al termine della Messa per la comunità latino-americana, guidata da don Javier, sacerdote di Casa, stavo parlando con diversi assistenti che mi hanno accolto con grande affetto. Mi hanno dato la sensazione che fossimo amici da una vita.

 

 

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  Alcune note piacevoli per concludere

Nei paesi africani la Messa della Domenica nelle zone rurali dura normalmente circa due ore.
La cerimonia si apre con una processione che comprende i bambini, i chierichetti, i lettori e il celebrante. Tanti sono i canti, la partecipazione di confraternite, e i balli adeguati al contesto: tutto mostra che la Messa è per eccellenza l’occasione più importante di tutta la settimana. Molti possono dover camminare più di un'ora per arrivare in chiesa, ma a loro non importa.

A volte ho avuto piacevoli sorprese. A Helsinki, sono andato in una chiesa vicino al congresso. Proprio di fronte a me stava seduto un giovane che, alla fine della Messa, è rimasto per il ringraziamento.
Quando sono uscito, mi sono presentato e ho scoperto che era il direttore della residenza dell'Opera, che era anche lì vicino, e così mi ha invitato a visitarla.
In un'altra occasione, a Montreal,  è successo il contrario: un giapponese si è avvicinato, si è presentato come soprannumerario e mi ha chiesto se fossi dell'Opera.
Ma la coincidenza non è finita qui, perché è capitato anche che noi partecipavano entrambi allo stesso congresso.

Spero di non avervi stancato con il racconto delle mie avventure. La verità è che programmare i miei viaggi mettendo la Messa al centro di tutto mi aiuta a darle il vero valore.
A volte posso essere anche stanco, ma sono sicuro che, ovunque sul pianeta, al Signore piace che io stia insieme a Lui.

 

RICEVUTO DA Alfonso Guijarro il  6 Marzo 2021

 

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