QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
di Berto P. Lunizzi
Ieri a cena avevo mangiato pesante e la notte ho avuto un incubo: una visione di futuro

IL CONTROLLO DELL'UOMO SULL'UOMO TRAMITE LE MACCHINE
Nel mio incubo sono uscito di casa per andare al lavoro ben attento a non dimenticare di controllare di avere in tasca il mio lasciapassare totalizzante, una targhetta di plastica con microchip, necessaria per fare qualsiasi cosa, anche prendere l'autobus o la metropolitana o usare i servizi igienici pubblici.
È la la tesserina di colore verde-azzurro chiaro, che contiene anche i miei parametri vitali identificativi e che regola ogni aspetto della mia vita quotidiana, e di quella di ogni cittadino.
Il microchip di ogni persona è sempre collegato al sistema centrale e contiene tutto: situazione sanitaria, finanziaria, lavorativa, patrimoniale, mutui, prestiti, rate pendenti.
Persino i parametri ed i limiti massimi di emissioni di CO2 dei veicoli di proprietà e le "potenzialità" inquinanti dei membri della mia famiglia sono registrati nel SISTEMA. E in famiglia ognuno ha il suo tesserino.
Il pezzetto di plastica del mio incubo può persino regolare l'accesso al conto in banca, e serve per pagare ogni cosa, beni e servizi, in un contesto collaudato in cui l'uso della moneta contante non è più contemplato, facendo la felicità dei fanatici comunisti.
Nel mio incubo corre anche la voce che -all'unico scopo di semplificare la vita dei cittadini - il governo stia progettando di integrare la tesserina con un microchip bio-alimentato che iniettato nella carotide sia guidato a innestarsi in un preciso punto nel cervello.
In tal modo si permetterebbe al sistema di vedere direttamente attraverso gli occhi del portatore, di registrarne ogni movimento e perciò sostituirebbe in futuro la tesserina di plastica.
Si dice pure che il microchip sarebbe anche innestato ai neonati per rendere possibile non solo di eliminare la tesserina ma anche di operare con innumerevoli altre funzioni utili all'educazione e all'apprendimento, oltre che a controllare la criminalità futura ed evitare molti incidenti. Ma questo è chiaramente un incubo all'interno dell'incubo stesso.

IL PENSIERO UNICO
Nel mondo del mio incubo non può esistere dissenso. Le nascite sono controllate per evitare il sovrappopolamento del pianeta terra e l'esaurirsi delle risorse. Dopo avere compiuti i 70 anni gli anziani sono sottoposti a un esame di idoneità; se non lo superano vengono dolcemente eliminati con l'eutanasia e malati giudicati 'incurabili' vengono eliminati allo stesso modo, anche se ci si può appellare e chiedere un giudizio ulteriore. Il governo ha comunque istituito un servizio di cacciatori di taglie, per fortuna poco efficiente, per scovare i riottosi e in genere per individuare e bloccare i violatori delle regole.

L'opinione è perciò unica, granitica, e non può essere altrimenti. I mezzi d'informazione sono gestiti direttamente dal potere tramite algoritmi e computers dotati di intelligenza artificiale.
 
  Famoso giornalista un po' parziale ma infallibile, e
     onnisciente nel giudicare a favore del governo
Nel mio incubo gli articoli dei videogiornali, così come i video e i servizi giornalistici in genere, sono di solito gestiti da entità robotiche sotto forma umana, capaci perfino di violare le leggi della robotica in quanto a contar balle mirate a sostenere la politica del governo centrale.
È un universo in cui tutto si muove in modo perfettamente ordinato, spaventosamente sincronizzato.

Nel mio incubo, la ricarica dei 'crediti' del mio tesserino, ovvero il valore assegnato periodicamente alla mia identità digitale, è subordinato ad una serie di obblighi da adempiere nei confronti del "SISTEMA". In particolare ogni volta che esprimessi una posizione contraria alla narrazione dominante a voce o in qualsiasi modo sensibile, pubblicamente o privatamente, la mia card la trasmetterebbe al sistema. Sarei iscritto nella lista dei dissidenti, e pagherei una multa salata a spese del mio credito presente e futuro.

LA VITA ORDINARIA
Nel mio incubo il
sistema di crediti sociali è tale che lo Stato stesso decide a quali attività essenziali e di "svago" si può accedere sempre che il sistema mi dichiari idoneo, oppure quali siano a me proibite.
Naturalmente la ricarica che mi viene assegnata all'inizio di ogni mese cioè un certo numero di 'crediti', si riduce in funzione di ogni mia attività, e mi serve anche per fare eventuali acquisti dei generi permessi dal sistema in funzione del mio stato di salute e dei miei parametri vitali. E gli eventuali accrediti mensili residui - i crediti che non ho speso - non sono cumulabili onde evitare le 'diseguaglianze'.

La eventuale mancanza di credito - anche se il sistema mi controlla per impedirmi di consumare oltre un certo valore - di fatto impedirebbe di muovermi, di prendere un treno, di usare la connessione internet, di usare la carta stessa per un certo lasso di tempo, fino cioè alla ricarica.
È pur vero però che per la sopravvivenza esiste un sistema di assistenza pubblica con carità privata che garantisce almeno di non morire di fame (FINO AD ORA)

Verso la fine nel mio incubo mi sono trovato a pensare di essere un robot, di non essere più un essere vivente, libero, ma un QR code, un codice a barre o a puntini colorati, che neppute a 'Forcella' a Napoli si pensa siano in grado di falsificare.
Ho compreso che la mia intera esistenza è regolata da curve, algoritmi, equazioni, intelligenza artificiale, riconoscimenti facciali, droni, digitalizzazione, va***nazioni di massa per il bene comune.
Ecco dunque la nuova era fatta di ordine, disciplina, "progresso", in cui tutto è sacrificato e sacrificabile in nome di nuove crisi e pandemie. In nome della "sicurezza" e della "salute"....`

L'EMERGENZA CLIMATICA E 'IL VERDE'
Nel mio incubo, per contenere l'emergenza climatica e ridurre l'inquinamento
, il sistema - che inoltre si illude perfino di controllare i fenomeni naturali immensi e ciclici del pianeta - consiglia di andare al lavoro in monopattino elettrico, magari in una fredda mattina d'inverno, con il volto paralizzato dal gelo e le mani ghiacciate, poiché è necessario.
Nel mio incubo ho insistito a usare la mia obsoleta automobile tradizionale con motore a combustione interna alimentato ad alcohol, e ho visto diminuire drasticamente il mio credito, per cui ho rinunziato e ho usato il mezzo pubblico, perché non voglio assolutamente darla vinta ai babbuini mutanti stipendiati dal governo mondiale dei nababbi per fare propaganda al "green" nei TG e nei talk show. Non voglio cambiare la mia auto per una elettrica.
Mentre entravo in ufficio ho visto proiettata sulla parete una clip tridimensionale, un ologramma di propaganda, nel quale si mostravano i "grandi fratelli", ovvero l'oligarchia di nababbi informatici che controlla il sistema, che viaggia su jet privati da una parte all'altra del globo per partecipare a riunioni destinate ad promuovere il bene comune specialmente partecipando a sontuosi 'pranzi e cene di lavoro'. Talvolta accade anche per amore del progresso i più avventurosi si intrattengano viaggiando nello spazio su space shuttle costruiti ad hoc per il loro divertimento.


Invece dell'insalata e degli altri prodotti della terra mangeremo energia verde?

Nel mio incubo, un errore degli algoritmi ha però fatto si che venisse installato ovunque un numero spropositato di pannelli fotovoltaici, di pale eoliche, e altre trovate consimili, riducendo drasticamente l'estensione delle terre coltivabili. 
 

    Grandma Duck -Nonna Papera- già nel 1916
    possedeva un'elettrica con batterie al Pb
 La follia della enorme produzione di pannelli fotovoltaici e delle batterie al Litio e le terre rare necessarie per permettere l'esistenza della tecnologia attuale e le automobili elettriche a batteria, ha poi provocato in fin dei conti uno stato di inquinamento irreversibile dovuto allo smaltimento dei macchinari usati e alla produzione delle batterie.
Nel mio incubo, a un certo punto, mi sono improvvisamente trovato in una terra ridotta a un deserto marroncino ricoperto di immondizie e di rottami di pannelli solari, con la gente che moriva a milioni, dove ci si sparava e si cannibalizzava il prossimo a causa della drammatica indisponibilità di cibo per il sostentamento umano.

Io stesso nel mio incubo avevo lo stomaco che brontolava e mi sentivo svenire ma fortunatamente - mentre mi dibattevo nel sonno per l'angoscia della situazione e i morsi della fame - mi sono svegliato. Con un sospiro di sollievo ho realizzato che era stato solo un bruttissimo sogno.

CONCLUSIONE - DA SVEGLIO
Ancóra un po' turbato dall'incubo notturno mi sono lavato e vestito, ho fatto il caffè, e mia moglie mi ha preparato un cappuccino e un cornetto industriale di cui evito di dire la marca.
Dopo aver mangiato con gusto la colazione ho preso la macchina per portarla dal meccanico, perché per via della biennale pandemia avevo dimenticato la revisione - il balzello - biennale, che è un modesto anticipo degli incubi quotidiani attuali, che però non sono sogni, ma solide realtà.
HO CORSO IL RISCHIO MORTALE DI VENIRE PIZZICATO CON LA REVISIONE BIENNALE SCADUTA, DI VEDERMI BLOCCATO IL VEICOLO E PAGARE UNA MULTA MOSTRUOSA.
DATO CHE LA MIA MACCHINA È VECCHIOTTA ANCHE SE INQUINA ASSAI POCO, MI AVREBBERO MAGARI INDIRETTAMENTE OBBLIGATO ALLA ROTTAMAZIONE E A COMPERARMI UN NUOVO TRABICCOLO CHE, CONSIDERANDO L'INTERO CICLO DI VITA, INQUINA ANCHE DI PIÙ E PEGGIO DELLA MIA VECCHIA CARRETTA.

Più tardi ho tentato di accedere al sito dell'Agenzia delle Entrate con la mia nuova carta d'identità elettronica, e ho dovuto constatare che non funzionava, probabilmente per via di un attacco di hacker al sito della mia regione. Ho allora toccato con mano che il mio incubo difficilmente diverrà realtà. O per lo meno diventerà reale - forse - dopo che io sarò passato a miglior vita. La nostra capacità di gestire le macchine pensanti è ancora molto indietro. E poi non si dice: fatta la legge trovato l'inganno?
Del resto esistono ancora un terzo e quarto mondo in cui le minime cose per noi basilari laggiù sono ancora fantascienza. Attenzione però - cari governanti - a non insistere con le stupidaggini se no potremme finirci dentro anche noi. ... nel quarto mondo intendo.
Andando alla Messa del mattino, mi sono accorto che a passeggiare per Roma, nel settembre del 2021, mel 4º mondo sembra già di esserci finiti da parecchio tempo.

Berto P. Lunizzi 2021

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